Empoli-Lazio 0-2, le pagelle di Guido De Angelis

Al termine di Empoli-Lazio 0-2, torna il consueto appuntamento con le pagelle del nostro direttore Guido De Angelis che, per l’ultima volta in stagione, ha assegnato voti e valutazioni ai protagonisti del match del Castellani.

PROVEDEL 8 – È un voto alla stagione, fatta di 21 gare senza subire gol: nessuno ha mai fatto meglio nella nostra storia e nella storia della Serie A a 20 squadre. Anche oggi compie una parata (non difficile) su Cambiaghi all’85’ che comunque blinda il risultato. Per il resto, non si sporca mai i guantoni e sarebbe praticamente senza voto. Avremmo potuto risparmiare i soldi di Maximiano, che per fortuna ha giocato solo i primi 3 minuti del campionato per lasciare tutti gli altri a questo ragazzo serio, pulito e affidabile.

HYSAJ 7,5 – Una delle più belle partite da quando gioca con noi (e negli ultimi 6 mesi ne ha fatte diverse). Sontuoso negli anticipi, delizioso in uscita, combatte e fa valere uno strapotere fisico e tecnico, con grinta e intelligenza tattica. Fino a dicembre sembrava spaesato, dalla fine del 2022 ha inanellato prestazioni da togliersi il cappello. Chapeau.

PATRIC 6,5 – Insuperabile, preferito a Casale per velocizzare l’inizio azione e farci uscire con pulizia e rapidità. Nel primo tempo chiude con fisico e posizione, nella ripresa svetta anche di testa ed esulta come avesse segnato un gol quando ferma l’avanti dell’Empoli impedendogli di andare in campo aperto. Una sontuosa invenzione di Sarri.

ROMAGNOLI 7,5 – Partita senza sbavature, si mangia Piccoli e difende quasi per inerzia. Il gol da corner, invece, lo cercava da tempo, è quello che ci porta avanti ad inizio ripresa. Esce a metà del secondo tempo prendendosi la standing ovation, meritatissima.

CASALE 6 – Entra al posto di Romagnoli ed è inappuntabile. Altra scommessa vinta da Sarri.

PELLEGRINI 7 – Prima da titolare in campionato, è molto meno anarchico del solito e puntuale nella prima aggressione. Meno cross, più partecipazione alle manovre corali, e tanti contrasti. Ordinato, per troppa voglia a volte “bisticcia” con Luis Alberto sui movimenti da fare, segno che sono tutti coinvolti alla grande nell’eseguire i dettami dell’allenatore. Ha fatto un partitone, speriamo che la Juventus abbassi le pretese: potrebbe beneficiare di 6 mesi di ambientamento già perfezionato sotto la guida Sarri.

VECINO 6,5 – Poco appariscente, molto utile in mezzo al campo. Quello di playmaker non è il suo ruolo, ma si sacrifica per la causa e mette il fisico a disposizione della retroguardia, respingendo due o tre cross insidiosi. L’Inter ce lo ha regalato, è stato importante anche lui con la sua duttilità ed esperienza. Esce al 70′ per Cataldi.

CATALDI 6,5 – Entra alla grande in campo dopo un mese e mezzo di stop in cui ci è mancato terribilmente. È stata la stagione della consacrazione sotto le sapienti mani del mister. Palla avanti, palla indietro, smista il pallone con buone geometrie. È stato bello rivederlo in campo prima che si spegnessero i riflettori su questa splendida stagione.

LUIS ALBERTO 8 – L’assist (finalmente!) da calcio d’angolo e il gol da fuori area che chiude la partita. Sarri lo ha fatto diventare – da novembre – un calciatore totale, completandolo e regalandogli una seconda parte di carriera ancora tutta da scrivere. Oggi è riuscito a tenere alti i ritmi e far circolare il pallone velocemente nonostante il dinamismo dei centrocampisti rivali. Il suo miglior finale di stagione da quando è a Roma.

MILINKOVIC 7,5 – Strepitoso in tutte le fasi di gioco, ha corso per tre, difendendo, attaccando, attivando Hysaj e Felipe Anderson. In mezzo, due o tre giocate da fuoriclasse assoluto (mai leziose, sempre importanti), come l’assist a Immobile alla mezz’ora e l’imbucata per Zaccagni da cui nasce il gol del raddoppio. Il nostro calciatore più forte per distacco, si era spento dopo il Mondiale ma ha disputato un finale di stagione a mille all’ora. Era diffidato e salterà la prima di campionato. Speriamo di rivederlo alla seconda giornata.

PEDRO 7 – Come al solito chiude la stagione volando. Velocità supersonica, controlli volanti, serpentina a disorientare la difesa toscana, un destro strozzato che Vicario para in scioltezza. Poco incisivo sotto porta, ma in grande forma. Il rinnovo dovrebbe essere una formalità.

ZACCAGNI 6,5 – Subentra a metà ripresa, da un mese dà tutta l’anima ma non ha più il fuoco che lo ha accompagnato per tutta la stagione. Comunque decisivo in entrambe le fasi di gioco, si incolla il pallone al piede e balla il tango con Luis Alberto, poi serve Immobile che vede con la coda dell’occhio Luis Alberto per il 2-0. Lui e Felipe hanno fatto una stagione senza senso.

FELIPE ANDERSON 7 – Nella ripresa nel giro di cinque minuti sbaglia tre o quattro palloni consecutivi. Per il resto, ha fatto un lavoro CLAMOROSO in fase difensiva, sradicando in ripiegamento almeno 12 palloni al diretto avversario e trasformando l’azione da offensiva a difensiva. Una stagione impressionante, è il capolavoro di Sarri, che gli ha cambiato la testa. Felipe ci ha messo il lavoro e la professionalità: ha recuperato sempre in tempi record, e ha giocato tutte le 98 gare dell’era Sarri. In qualunque ruolo. Solo applausi.

IMMOBILE 7 – Sfortunato sotto porta (Vicario gli chiude lo specchio con un prodigio su assist delizioso di Milinkovic), è sempre nel vivo del gioco ed è generosissimo con i compagni. Serve l’assist a Luis Alberto che chiude i giochi per il secondo posto. Oggi ho rivisto degli scatti e una serenità che gli mancavano (inevitabilmente, dopo tutto ciò che ha passato) da un po’.

MAURIZIO SARRI 10, LODE E BACIO ACCADEMICO – Mi alzo in piedi. Primo allenatore italiano della nostra storia a raggiungere un secondo posto, secondo miglior bottino di sempre in A (74 punti), miglior difesa della nostra storia nel massimo campionato, record di minuti di imbattibilità per il nostro portiere, 21 gare su 38 senza prendere gol, 2 derby vinti senza subire reti, 3 gol rifilati a Milan e Inter, 4 a Milan e Fiorentina, 2 a Juve e Atalanta, e finalmente una chiusura di campionato in crescendo. Una rivoluzione. Ricorderemo questa stagione per la vita è forse non la celebreremo mai abbastanza. Ha fatto un miracolo incredibile, ora va solo aiutato dalla società, che deve dargli carta bianca su tutto. Grazie, Maurizio!