Lazio, Radu: “Mi mancherà tutto. Fiero di essere il calciatore più presente nella storia biancoceleste”

Alla vigilia di Lazio-Cremonese, giornata numero 37 di Serie A TIM, il difensore biancoceleste, Stefan Radu, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni ufficiali del club, presente nel consueto match program, che precede le gare casalinghe del club capitolino.

Per il difensore romeno, la gara contro la Cremonese assume in significato speciale, dato che sarà l’ultima con la maglia della Lazio, ed in generale della sua carriera.

Di seguito le sue parole:

Boss ci siamo: è arrivato il momento dell’ultima all’Olimpico

“Sì, la mia ultima partita davanti ai nostri tifosi, sarà molto triste per me. Scusate, non riesco a dire altro (si commuove, ndr)”.

Non preoccuparti, tagliamo la risposta. Come sogni la partita contro la Cremonese?

“È una gara importante per centrare la qualificazione in Champions League anche senza la penalizzazione della Juventus”. Vogliamo finire secondi in classifica perché questa squadra se lo merita dopo il grande lavoro fatto in questa stagione. È stata un’annata piena di impegni, tra campionato e coppe. La qualificazione alla prossima Champions League ci darà ancora più consapevolezza in futuro”.

La Lazio in questi ultimi 15 anni è cambiata tantissimo: che squadra pensi di lasciare rispetto a quella che hai trovato?

“Questa squadra è cresciuta tantissimo in questi anni. Da quando sono arrivato, ci sono stati dei miglioramenti continui. Adesso la Lazio fa paura, è diventata una big. Nei prossimi anni ci farà divertire tantissimo, ne sono sicuro”.

Sei il calciatore più presente nella storia di questo club: te ne sei reso conto oppure ancora no?

“Sono orgoglioso di essere diventato il calciatore più presente nella storia della Lazio ma, come già detto in passato, la mia priorità è sempre stata quella di ottenere risultati importanti per la squadra”.

Impossibile chiederti un nome da menzionare in questi 15 anni, vero?

“Esatto, non posso fare un solo nome perché sono legato anche a chi è andato via. Mi sono trovato bene con tutti, impossibile sceglierne uno solo. Nello spogliatoio ho sempre cercato di tenere alto l’umore del gruppo, a volte anche con alcuni scherzi particolari (ride, ndr)”.

Il ritiro ti spaventa oppure lo vedi come un nuovo inizio?

“Un po’ si, è inevitabile. Mi mancherà tutto, per 15 anni ho sempre fatto la stessa cosa: casa, Formello, casa. Arrivo però stanco, per questo ho deciso di dire basta. Forse l’unica cosa che non mi mancherà sarà il ritiro estivo (ride, ndr). L’ho già detto ai ragazzi: quest’estate li andrò a trovare ad Auronzo di Cadore in borghese”.

Il ricordo più bello oltre al 26 maggio

“Un ricordo bellissimo fu la vittoria contro la Juventus a Torino nel 2017, con il rigore parato da Strakosha all’ultimo minuto. Vincemmo in casa loro dopo tanti anni. La mia preghiera al momento del rigore divenne virale, invocai tutti i Santi. Fu come un segno divino”.