Lazio-Empoli, le PAGELLE di Guido De Angelis

La Lazio perde nuovamente punti per strada: contro l’Empoli il gol del pareggio dei toscani arriva nel recupero del secondo tempo.

Come di consueto, le pagelle del nostro direttore, Guido De Angelis:

 
PROVEDEL 5,5 – Mai impegnato per 83 minuti, deve far meglio sui due gol. Sul primo deve uscire meglio, sul secondo deve partire prima e spingere di più sulle gambe. Comunque l’ultimo dei colpevoli.

LAZZARI 5,5 – Spinge meno del solito, Parisi è un cliente scomodo. Sta migliorando da terzino, ma in fase offensiva deve fare molto meglio per le sue potenzialità. Prende un giallo severo che gli costerà la squalifica, esce nella ripresa per permettere a Hysaj di mettere nelle gambe qualche minuto in vista della prossima gara che dovrà giocare dal primo minuto.

HYSAJ 5,5 – Entra con un buon piglio, farebbe espellere Bandinelli con un recupero alto, ma il direttore di gara ha idee diverse e tiene nel taschino il secondo giallo. Pessima la gestione dell’azione del gol di Caputo: non deve mai scivolare su Cambiaghi, ma dovrebbe accompagnarlo. Partirà dal primo minuto a Sassuolo su Laurienté, sarà dura.

CASALE 5,5 – Farebbe una prestazione da ampia sufficienza, ma rovina tutto nel finale: inspiegabile che sul vadano a saltare entrambi i centrali, la gestione dell’azione del gol di Caputo è sciagurata. Poco reattivo anche nel finale sul gol di Marin.

ROMAGNOLI 5,5 – Si prende un giallo sacrosanto, dorme sui due gol subiti. Sul 2-0 non si può prendere gol in contropiede con quel tipo di posizionamento della retroguardia.

MARUSIC 5 – Nel primo tempo sovrappone almeno una decina di volte (cosa che solitamente non accade mai), ma Zaccagni non lo serve neanche una. Nella ripresa è approssimativo in fase difensiva: l’Empoli dalle sue parti sfonda sempre, soprattutto nel finale. Fuori posizione sul gol di Caputo, non contrasta a dovere neppure nel finale, quando l’Empoli arriva con troppa facilità a impensierirlo. Insufficiente.

MILINKOVIC 6 – Non ancora al meglio a livello di condizione fisica, gioca comunque tanti palloni e va vicinissimo a un gol-capolavoro che sarebbe valso il 3-0: Vicario e il palo gli negano la gioia personale.

CATALDI 6 – Bene in fase di impostazione, è abbastanza pulito e assicura buone geometrie. Esce con la Lazio in controllo e sul 2-0, accusando un po’ di stanchezza. Un peccato, era tra i migliori.

VECINO 4,5 – Entra al posto di Cataldi e si piazza in cabina di regia. Un brutto ingresso: lento nella gestione del pallone, scivola a terra e per poco non spalanca una prateria all’Empoli. Non c’era il suo fallo da cui nasce la punizione che genera l’harakiri finale. Ma è un lontano parente del calciatore che ci dava una grande mano prima del Mondiale.

LUIS ALBERTO 6 – Torna titolare e da un suo corner nasce l’autorete di Caputo che ci porta in vantaggio. Bene come atteggiamento, corre tanto e parla con i compagni, mostrando di essere sempre in partita. Tantissimi errori nell’ultimo passaggio, non trova più Immobile in profondità. Esce a cinque minuti dalla fine quando non ne aveva quasi più. In questo tipo di gioco sembra fare fatica, mi auguro possa crescere e garantire continuità.

BASIC 4 – Entra in campo per i 5 minuti finali, normalmente sarebbe difficile prendere il voto e l’insufficienza. Ci riesce. Il primo pallone toccato è un cross a caso dalla sinistra, il secondo è una palla persa ingenuamente, il terzo è un appoggio elementare sbagliato in modo marchiano. Non tiene un pallone, nel finale tarda ad uscire su Marin e copre la visuale a Provedel. Dovrebbe essere messo sul mercato, ribadisco: un disastro.

PEDRO 4,5 – Ingresso terribile. Sostituisce Zaccagni e sbaglia tutto quel che c’è da sbagliare: si accontenta di giocate scolastiche, non pesca per due volte di seguito Immobile in profondità, è leggero nei contrasti e sul corner finale incassa un tunnel non da lui da cui nasce il gol del definitivo 2-2. Pessimo impatto.

ZACCAGNI 6 – Segna il gol del 2-0, è vero. Ma la conduzione della partita non mi è piaciuta. Non serve mai Marusic, cercando spesso la giocata personale che non gli riesce. Su assist di Lazzari si trova a tu per tu con Vicario nel primo tempo ma non centra la porta, divorandosi un gol clamoroso. Non salta quasi mai l’uomo e sembra in condizioni fisiche non eccelse, per usare un eufemismo.

IMMOBILE 5 – Giornata-no. Calcia in porta solo una volta, nel primo tempo, trovando la risposta di Vicario. Uno come lui deve cercarla di più. Non sempre preciso nel fraseggiare coi compagni, si innervosisce su qualche giocata che non gli riesce, e da una sua pessima gestione della sfera nasce il contropiede dell’Empoli che cambia la partita, rimettendo i toscani nel match. Ancora lontano dalla miglior forma, oggi è più impacciato del solito, pur essendosi dannato l’anima come al solito.

FELIPE ANDERSON 6,5 – Entra in entrambe le reti: stacca di testa sul corner di Luis Alberto che vale il vantaggio, poi innesca Zaccagni (con deviazione) per il raddoppio. Molto mobile e frizzante, ha il demerito di puntare poche volte Parisi e di non calciare mai in porta. Oltre a quello di svirgolare malamente l’ultimo pallone del match: un assist involontario a Marin per il 2-2.

SARRI 5,5 – 13 punti persi da situazione di vantaggio sono troppi, specie se gli avversari si chiamano Sampdoria, Salernitana, Lecce ed Empoli. Oggi la gara è diversa da quella di Lecce: dominiamo per 80 minuti prima dell’ennesimo clamoroso black-out, indicativo di come le carenze dei calciatori sotto il profilo mentale siano difficilmente allenabili: sono troppi anni che manchiamo in personalità e intelligenza nella gestione dei momenti delle partite. I cambi sono una sentenza: Hysaj, Basic e Vecino non sono all’altezza dei titolari, lo sappiamo, e non sono in grado nemmeno di aiutarci a gestire i minuti finali. Lo so, sono ripetitivo e stucchevole, ma senza aiuti dal mercato non si può chiedere a questa squadra di competere per obiettivi di classifica più alti di dove siamo ora.