Le PAGELLE di Guido De Angelis – È la Lazio di Sarri e del Sergente

Al termine di Lazio-Midtjylland arrivano le pagelle del nostro direttore Guido De Angelis. Ecco voti e giudizi alle aquile che sono scese in campo nella quinta giornata del Gruppo F di UEFA Europa League.

PROVEDEL 6 – Può poco sul gol del vantaggio danese, poi non è chiamato quasi mai a sporcarsi i guanti. Nulla potrebbe sulla traversa del Midtjylland in avvio di ripresa. Anche fortunato, perché rischia la “saponetta” su una conclusione potente ma centrale ad inizio recupero.

HYSAJ 6,5 – Disciplinato tatticamente, nei primi 45’ non soffre mai Chilufya. Agli sgoccioli del primo tempo potrebbe gestire meglio una ripartenza che lo vede lanciato a rete. Commette soltanto una o due sbavature in uscita, ma tiene botta anche su Pione Sisto. Attento nelle diagonali difensive, combina bene con Milinkovic e non perde mai lucidità.

GILA 5 – Marcos Antonio non rimedia a quello che rimane un suo errore grossolano in fase di impostazione. Il lancio in orizzontale con cui spiana la strada al vantaggio ospite è grave. Peccato, perché aveva mostrato una discreta personalità. DALL’83’ CASALE 6 – Entra alla grande vincendo due duelli fisici col “9” rivale e palesando grande tranquillità. Si riprenderà – con tutta probabilità – il posto con la Salernitana.

ROMAGNOLI 6 – Qualche sbavatura nella prima mezzora, poi comanda la difesa con tranquillità. La sensazione è che in questo modo di giocare si trovi a meraviglia.

MARUSIC 7 – Tiene a bada il 2001 Isaksen – cliente scomodo – con grande autorevolezza. Bene nel primo tempo, è quasi perfetto nella ripresa, quando fa entrambe le fasi con continuità. Difende benissimo, si sovrappone anche più del solito per aiutare Zaccagni.

MILINKOVIC 8 – A tratti gioca da solo. Imposta, contrasta, delizia, e nel primo tempo è l’unico a provare la conclusione: impegna il portiere danese in tre circostanze, una è la rete dell’1-1. Calcia con troppa sufficienza una punizione interessante a metà ripresa, poi va vicino al terzo gol e manda in porta i compagni. Da capitano, va a farsi sentire dal direttore di gara ad ogni provvedimento disciplinare (altamente) discutibile. Nel finale di partita, si va a conquistare un fallo che fa respirare i compagni. Imprescindibile.

MARCOS ANTONIO 5,5 – Sarri gli dà fiducia per la prima volta dal 1’ (col Verona non c’erano altre opzioni) per preservare Cataldi e muovere velocemente il pallone. Purtroppo sapevamo che questo ragazzo ci può dare tanto in termini di palleggio, poco in fase di filtro: non riesce a rimediare all’errore di Gila e partecipa alla “frittata” dell’1-0 danese. Fa comunque girare il pallone con buona eleganza e svariate verticalizzazioni – DAL 57’ CATALDI 7 – Entra in campo senza sbagliare nulla, con l’atteggiamento giusto e grande carisma. Va a contrasto, sradica palloni, dà sempre un’opzione ai compagni ed è molto pulito. Che impatto!

BASIC 5 – Impalpabile nel primo tempo, si limita sempre alla giocata più semplice. Si può sostenere che la sua timidezza sia dettata dalla scarsa frequenza con cui gioca, ma quando hai davanti Milinkovic, Vecino e Luis Alberto, devi cercare di sfruttare le chance che l’allenatore ti concede. Un anno e mezzo dopo, le qualità di questo giocatore sono assolutamente inespresse. O almeno spero. DAL 57’ VECINO 6 – Entra in campo per l’ultima abbondante mezzora e si mette a disposizione dei compagni: fa partire il pressing offensivo e riempie l’area del Midtjylland. Con Luis Alberto non al meglio e la solidità che ha dato alla squadra, è impensabile non rivederlo dal 1’ domenica con la Salernitana.

FELIPE ANDERSON 6,5 – Fa molto movimento e lega bene centrocampo e attacco. All’ora di gioco colpisce in pieno il portiere dopo una fuga solitaria, mancando il tris, poi serve a Pedro l’assist del terzo gol, poi annullato. Tecnicamente sopraffino, spero di vederlo sempre cattivo come a Bergamo.

ZACCAGNI 8 – Salta sempre il diretto avversario, crea la superiorità numerica, provoca calci di punizioni e ammonizioni degli avversari. Da un suo spunto nasce l’azione del gol di Milinkovic. Al 55’ un miracolo del portiere e la traversa gli negano la gioia personale. Cinque minuti dopo chiama Lossl ad un altro prodigio. Poi, non contento, regala a Pedro l’assist del 2-1. Cerca la porta più del solito ed è un buon segno, in fase realizzativa deve crescere ed è giusto chiederglielo, perché in questo momento è imprendibile. DAL 75’ LUKA ROMERO 6,5 – Entra con tanta grinta, va a recuperare la sfera e con le sue accelerazioni infiamma l’Olimpico. Gli è mancata l’ultima scelta, ma ha giocato con il coltello tra i denti. Bravo, ragazzo!

CANCELLIERI 6- – Cerca di trovare la posizione in un ruolo che inevitabilmente non può essere il suo, tra l’altro è un esordiente nella competizione e a questi livelli il battesimo europeo non è semplice. Qualche sponda interessante, delle buone accelerazioni, si sacrifica spalle alla porta. Premio l’atteggiamento. DAL 57’ PEDRO 7 – Neanche il tempo di entrare in campo che ha già sbattuto in rete il pallone del 2-1: troppo facile per uno come lui. Segnerebbe anche il gol del 3-1, annullato dal VAR per fuorigioco. Veterano.

SARRI 7 – “Ora nei momenti di difficoltà ci possiamo attaccare all’identità. Il collettivo esalta i singoli, e non il contrario”, dice il mister in conferenza. Ha dato un’impronta chiarissima, la sua Lazio diverte e si diverte anche senza il capitano.