Lazio-Atalanta 0-0, le pagelle di Guido De Angelis: Luis Alberto il peggiore, Zaccagni sfortunato

Le pagelle di Guido De Angelis, direttore di Lazialità, dopo il pareggio a reti bianche tra Lazio e Atalanta:
STRAKOSHA NG – Non giudicabile.
HYSAJ 6 – Un’ora abbondante di corsa, tempi giusti e buona qualità. Si propone, cuce il gioco, dà la sensazione di fare quello che deve fare e di essere un calciatore di ruolo e funzionale. Niente di trascendentale, ma data la caratura degli altri interpreti del reparto predicava nel deserto.
LAZZARI 6 – Entra nella ripresa, meriterebbe un minutaggio più ampio. Non avendo cambi, lo stiamo utilizzando facendolo entrare per l’ultima mezz’ora per provare a sfruttare i suoi strappi. Spero possa avere più spazio, perché non sarà eccelso nell’ultimo passaggio, ma ha doti di corsa uniche da sfruttare meglio, magari con Hysaj a sinistra
PATRIC 4,5 – Questa sera quasi non c’è da difendere, lui rallenta la manovra. Non ha il fisico per fare il centrale, in fase di appoggio è davvero lento. Per applicazione e concentrazione meriterebbe un giudizio più clemente questa sera, ma chi lotta per la Champions ha Palomino, Demiral, Toloi e Djimsiti, interpreti di ruolo e consolidati.
LUIZ FELIPE 4 РTecnicamente ̬ anche un passo dietro a Patric, tocca sempre la sfera almeno due volte di troppo. Da oltre un mese lo vedo con un altro viso, quasi come se ci facesse un favore ad entrare in campo. Ha margini di miglioramento?
MARUSIC 4,5 – In quella posizione è indecoroso. Fuori dalla manovra, la sua postura lo porta a non proporsi mai. Letteralmente, mai. Non ha MAI superato la metà campo, tranne in occasione del destro alto di poco nella ripresa. Bloccato, senza iniziative. Serve un interprete di piede sinistro, non è adatto per la fluidità di manovra che chiede Sarri.
LUIS ALBERTO 4 – Imbarazzante. Quando i ritmi si alzano, scompare. Le ha sbagliate tutte, fisicamente è stato completamente avvolto nella trappola atalantina. Non è mai entrato in partita. Gestione dei corner e dei tiri da fuori area irritante. Quando esce lo avrei accompagnato fuori dal campo e gli avrei intimato di sbrigarsi ad uscire. E’ stato in campo anche troppo.
LEIVA 6 – Fa il suo per 90′, recupera tanti palloni e fa sparire Miranchuk dalla partita. Complice la squalifica di Cataldi, disputa una gara da primissimo Lucas, ma non gli si può chiedere anche di impostare e imbeccare gli attaccanti. Che in quel ruolo ci servisse un play di livello internazionale (un top player, non un calciatore di medio spessore) era cosa nota anche in estate.
BASIC SV
MILINKOVIC 6 – L’unico che si salva. Come sempre. Dà sempre l’impressione di voler determinare, ce la mette tutta, si va a cercare sempre il pallone, sprona i compagni, imbecca gli esterni, dà sempre un’opzione in mezzo al campo e lavora per tre, correndo anche oggi più di ogni altro e partecipando alle uniche tre volte in cui tentiamo la conclusione in porta (suo l’assist per Zaccagni). E’ il nostro calciatore di maggior qualità, di maggior quantità, di maggior personalità. Trascinatore.
IMMOBILE 5,5 – Non la prende mai, questa sera è molto arruffone e con qualche errore tecnico di troppo. Contenuto alla grande e senza troppi patemi dai centrali dell’Atalanta. E’ anche assistito male dagli esterni d’attacco.
FELIPE ANDERSON 4,5 – Perde quasi tutti i contrasti, viene mangiato da Pezzella e Palomino e non riesce a decollare. Atteggiamento, il suo, che non aiuta: testa bassa, intristito, ogni volta scarica il pallone più per liberarsene che per incidere. Veramente troppo umorale.
ZACCAGNI 6,5 – Palla incollata al piede, subisce una marea di falli, si accentra, punta l’uomo. Peccato per il palo colpito, nell’unica vera chance del match. Questo ragazzo non vede tanto la porta e dovrà migliorare in fase conclusiva, ma dovremmo avere tutti il suo passo.
SARRI 6 – Troppi interpreti inadeguati e a fine ciclo. La rosa va rinnovata da tempo, perché nei singoli è inferiore anche all’11 che questa sera ha schierato in campo l’Atalanta. Prima delle riserve e dei vice, servirebbero cinque o sei titolari. Urge iniziare a programmare.