Federico Marchetti si racconta a Lazialità su GoldTv: passato, presente e futuro dell’ex Lazio

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(FOTO: Antonio Fraioli)

Federico Marchetti è intervenuto durante la puntata di Lazialità in diretta su Gold Tv. Ecco le parole più importanti dell’ex portiere biancoceleste:

 

“Sto bene, sto cercando una squadra. Non mollo, vorrei fare l’ultimo anno e chiudere a 40 anni. Chiamare Lotito? L’ho beccato in centro qui a Roma, abbiamo fatto due chiacchiere e mi ha raccontato dei miglioramenti fatti in questi anni. Ora sono fermo qui a Roma. Con il Genoa non ho rinnovato perché la nuova proprietà ha messo da parte quelli più maturi. Per il futuro mi vedo allenatore di una squadra”.

Sul suo arrivo

“Arrivai alla Lazio nel 2011 con Klose e Cissé. La trattativa è nata in modo strano: io ero fuori rosa con il Cagliari e loro cercavano un portiere perché Muslera non avrebbe rinnovato. Come secondo avevo Bizzarri, un portiere affidabile”.

Su un possibile ritorno in estate

“Un ritorno in estate? Sono stato contattato da una testata giornalistica quando si fece male Carnesecchi, ai tempi vicino alla Lazio. In quel caso dichiarai la mia piena disponibilità a tornare. Ho un po’ di rammarico per com’è andata con il Genoa, sarei potuto andare al Napoli”.

Sulla traversa di Totti e il gol di Pjanic

“La traversa di Totti in finale di Coppa Italia? Loro dovevano recuperare, noi abbiamo lavorato male di reparto. Ebbi il riflesso di toccare con la mano sinistra, conservo ancora il guantone sinistro. C’erano dei giocatori pronti a prendere la ribattuta. La vera paura l’ho vissuta al gol di Pjanic nella stracittadina che vincemmo per 3-2. Dopo la rete del bosniaco mancavano ancora 8 minuti. Se avessero pareggiato mi avrebbero crocifisso in Piazza del Popolo. Stavamo alti, volevamo condizionarlo a tirare fuori. La pioggia ha rallentato il mio rientro in porta. Tutti i miei compagni mi hanno guardato”.

Riguardo la coppia Biava – Dias

“Con Dias e Biava bastava guardarci e sapevamo cosa fare. Ledesma era lo schermo davanti la difesa. Incredibile”.

Riguardo una partita memorabile

“La partita che ricordo con più affetto? La semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Juventus. Memorabile”.

Sul rapporto con la stampa

“Il trattamento diverso della stampa? Non l’ho mai avvertito, forse perché i miei colleghi della Roma non hanno fatto grandi stagioni. Stekelemburg è arrivato nel mio stesso anno e non è riuscito a rendere. Non è riuscito a superare il blocco iniziale”.