“DA PATRIC A LAZZARI, CON SARRI SI CRESCE. Ciro e Sergej rimangono però le nostre stelle…”

“Da Patric a Lazzari con Sarri si cresce… Siamo alla prima sosta stagionale. L’istantanea scattata sulla classifica della Serie A mostra una Lazio quarta insieme al Milan. La Champions è davvero possibile? Non cambio opinione sul fatto che quello appena cominciato sia il vero anno zero di Sarri. Credo inoltre che lo spessore tecnico della Lazio, rapportato a quello delle concorrenti, sia leggermente inferiore. Per spiegare meglio cosa intendo dire mi sono divertito a suddividere la rosa in varie fasce e ad attribuire a ciascuna di esse un valore da 1 a 5 stelle. Facile collocare in quella principale i due fuoriclasse di questa squadra: sto parlando naturalmente di Immobile e Milinkovic. Ciro con i suoi gol e Sergej con le sue giocate di altissima scuola determinano ormai le sorti della Lazio da diverse stagioni. Poco più in basso, nella fascia a 4 stelle, troviamo altri calciatori fondamentali come Luis Alberto, Felipe Anderson, Zaccagni, Romagnoli e Vecino. Fanno parte di questo gruppo anche Lazzari, Pedro e Provedel, ma con alcune distinzioni: Lazzari meriterebbe forse 4 stelle e mezzo, vista la sua importanza nella manovra offensiva e la sua crescita anche in fase difensiva, che lo rendono oggi un terzino moderno, europeo. Poi c’è Pedro, che solo la carta d’identità costringe nella fascia delle quattro stelle, altrimenti sarebbe sereno e solitario in quella da sei. Infine Provedel, la piu bella sorpresa di questo inizio di campionato. Il resto dell’organico biancoceleste, poi, potremmo distribuirlo nella categoria a 3 stelle, la più numerosa, con all’interno tanti buoni giocatori (si pensi a Casale, Marcos Antonio e Cancellieri, solo per citarne tre) e la speranza di vederne presto alcuni salire di grado. Come successo ad esempio a Patric, che sembra essersi trasformato da brutto anatroccolo in cigno calcisticamente parlando. Dopo esser diventato uno dei fedelissimi di Sarri per la sua abnegazione e la capacità di costruire dal basso per eludere il primo pressing avversario, oggi anche lui può far parte almeno della categoria a 3 stelle…
Osservando bene la griglia così come ho voluto disegnarla con un pizzico di fantasia (non pretendo certo di mettere tutti d’accordo con le mie valutazioni) ritengo emerga un aspetto essenziale: la Lazio è un’ottima squadra, che quest’anno trasmette anche la chiara sensazione di essere più competitiva e profonda rispetto al recente passato. Tuttavia la fascia dei top player, che in molte delle nostre concorrenti è assai nutrita, vede sempre i soliti due protagonisti, Ciro e Sergej, magari affiancati ma solo in modo più saltuario da alcuni compagni. Questo non deve però precluderci nulla. L’augurio è che il lavoro del mister sul campo potrà elevare il rendimento di diversi elementi aggiungendo qualche stella in un futuro non troppo lontano e magari compensare quel gap esistente con le prime della classe…”

Guido De Angelis