Guido De Angelis: “Campagna acquisti discreta, commessi alcuni errori tecnici. Ora recuperiamo Keita”

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Il mercato ha chiuso i battenti, ora è tempo di bilanci, in attesa della ripresa della Serie A. Per commentare l’operato della Lazio, il direttore Guido De Angelis si è espresso così nel consueto editoriale di ‘Quelli che hanno portato il calcio a Roma‘, in onda sulle frequenze di Radiosei: “Non è successo nulla di particolare nella giornata di ieri, lo avevamo immaginato. La speranza adesso riguarda Keita, che alla fine è rimasto alla Lazio. Se venisse recuperato, le cose cambierebbero sicuramente, perché dopo Candreva non possiamo perdere un’altra pedina così importante, in grado di spaccare le partite. Vediamo se la Lazio riuscirà a riacquistarlo, ma se questo non dovesse accadere, sarà sicuramente più dura per la squadra. Credo che in questo mercato ci siano stati degli errori tecnici: a parte Immobile, Bastos e Lukaku, gli altri acquisti sono tutti da verificare. Luis Alberto e Leitner devono dimostrare, devono rilanciarsi dopo essersi persi nel corso del tempo. Wallace è stato pagato molto, ha 21 anni e va aspettato. Negli 11 la Lazio è una buona squadra, a cui si possono aggiungere Lombardi e Murgia che con Inzaghi possono far bene. La campagna acquisti è stata discreta, ma non ci sono alternative per il portiere e per il centravanti. Vargic non dà garanzie e, se Marchetti avesse problemi, dovremmo affidarci a lui, data la partenza di Berisha. Djordjevic è l’unica alternativa a Immobile. Questi sono gli errori tecnici commessi dalla società. Keita può fare anche il centravanti e, nonostante il suo atteggiamento, va recuperato per avere qualche chance in più in campionato. Noi dobbiamo combattere con Fiorentina, Milan, Sassuolo e Torino, nella seconda fascia del torneo, perché non partecipiamo alla prima. In questo momento non credo che la Lazio possa giocare con il 4-3-3, non ha i giocatori per fare quel gioco. Inzaghi potrebbe cambiare qualcosa dal punto di vista tattico. Forse la difesa a 3 vista contro la Juventus non è stata soltanto una prova…”. 

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